Il promontorio di Capo Caccia, nel cui cuore è custodita la Grotta di Nettuno, è parte di un patrimonio naturale di inestimabile valore, regno di biodiversità, a tutela delle quale sono state costituite l’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana (2002) e il Parco Naturale Regionale di Porto Conte (1999), aree ricche di endemismi della flora e fauna sarda.
La flora è rappresentata da specie tipiche della macchia mediterranea, quali il ginepro, olivastro, lentisco ed il finocchio marino ed endemiche come la palma nana, la Centaurea horrida e il cavolo marino (Brassica insularis).
La falesia di Capo Caccia e dell’Isola Foradada è frequentata da rapaci quali il grifone e il falco pellegrino e da uccelli marini come il gabbiano reale, che nel periodo di marzo-maggio, durante la riproduzione, difende tenacemente la nidiata, e ancora il cormorano, la berta minore e l’uccello delle tempeste spesso visibili nel tratto di mare antistante la grotta di Nettuno.
L’ Escala del Cabirol, che consente l’accesso via terra alla grotta, è costruita nella roccia calcarea della falesia, percorrendola oltre specie vegetali si possono notare nel calcare dei fossili di Rudiste, dei molluschi bivalvi estinti nel periodo Cretaceo.
In acque limpide, la fauna marina è ben rappresentata da specie tipiche del coralligeno, ricca di crostacei quali l’aragosta e tra i pesci la cernia bruna.
Non manca ovviamente nei fondali il pregiato Corallium rubrum (Corallo rosso) che caratterizza fortemente la cultura e l’economia della città di Alghero tanto da attribuirle l’appellativo di “Riviera del Corallo” ed essere inserito nello stemma comunale.
La flora marina si caratterizza per la presenza dominante della prateria di Posidonia oceanica, una pianta marina, tra la quale è possibile trovare la Pinna nobilis, mollusco raro e fortemente minacciato.